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Amplificatore per
cuffia
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Questo progetto
è nato quando mi sono reso conto che la qualità
del suono che usciva dalla mia cuffia (una attempata ma ottima AKG
K240, con impedenza pari a 600 ohm) collegata all'uscita cuffia del
computer, (uso la cuffia quando masterizzo gli storici LP - ah, il
vinile…insuperabile, ma avete mai provato ad ascoltarlo in
auto?) era peggiore del suono che usciva dai CD masterizzati, ascoltati
in cuffia tramite il mio ampli.
Evidentemente l'amplificazione digitale del mio Mac, per quanto
pregevole, non regge il confronto con una buona amplificazione
analogica.
Quindi un ampli nuovo, ovviamente a valvole.
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L'amplificatore
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Le esigenze di una
cuffia sono estremamente limitate, in fatto di potenza: l'AKG K240 ha
una sensibilità di 88 dB ed una potenza massima applicabile
di 200 mW; ciò significa che con poco più di 50
mW mi sfonda i timpani (anche se devo ammettere che sono abituato ad
ascoltare a livelli non da rokkettaro).
Quindi non c'è alcun bisogno di circuitazioni sofisticate,
valvole di potenza ecc.
Dopo aver navigato un po' (sempre interessante
www.audiodesignguide.com, il sito di Andrea Ciuffoli, e
headwize2.powerpill.org , un sito interamente dedicato alle cuffie), ho
partorito i circuiti delle due figure (l'amplificatore e
l'alimentatore).
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Come vedete, nulla di
esoterico, solo alcuni accorgimenti di progetto: alimentazione a
valvole con filtro induttivo, polarizzazione fissa, filamento
alimentato in continua e positivo rispetto al catodo.
Tutte soluzioni semplici, ma a mio parere il maggior (di poco, in
verità) costo è giustificato.
La scelta della
valvola è caduta sulla 6H30 in quanto è una
valvola di corrente produzione per uso militare, quindi facilmente
reperibile a costo onesto, e gode di ottima fama in quanto a
qualità sonore.
Il punto di lavoro è fissato in 110 V, 15 mA, perfettamente
adeguato alle caratteristiche della valvola e del TU, con tensione e
corrente sufficiente a restare nella zona di buona linearità
senza "brasare" il tubo (che può sopportare punti di lavoro
decisamente più stressanti).
Potete trovare le caratteristiche della 6H30 nel sito di Steve Bench,
un altro sito ricco di informazioni utilissime:
http://members.aol.com/sbench101/.
Con questa
polarizzazione la 6H30 presenta un mu di circa 15 ed una Rp di circa
1600 ohm.
Queste caratteristiche hanno guidato la scelta del TU verso il mod.
8988 prodotto da Sowter Ltd, una azienda inglese che ha a catalogo una
nutrita serie di trasformatori per tutte le esigenze (www.sowter.co.uk
).
Il TU 8988 ha 4
secondari che, a seconda di come sono connessi permettono un carico di
40, 150, 300, 600 ohm riflettendo sul primario un carico di 10k,
adeguato alla 6H30.
La configurazione dei secondari deve essere scelta
in funzione della cuffia di cui si dispone, non è possibile
avere una uscita commutabile, data la complessità delle
commutazioni necessarie.
Il selettore degli
ingressi in un amplificatore per cuffia non è strettamente
necessario, ma a me serve la possibilità di collegarlo a
sorgenti diverse; se, come è probabile, non vi serve, non
mettetelo, il tutto ne guadagna.
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L'alimentatore
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In qualsiasi
circuito, sia a valvole che a transistor, l'alimentazione è
responsabile della qualità del suono almeno quanto il
circuito di amplificazione.
Ciò è tanto più vero nel caso di un
amplificatore per cuffie, in quanto il rumore di fondo, che con un
altoparlante risulterebbe inavvertibile, in cuffia si avverte
sensibilmente.
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Ho scelto la
rettificazione a valvole, una onesta 5Y3 viste le richieste minimali in
termini di corrente, con filtro induttivo in quanto a mio parere (vedi
anche altri articoli sulle alimentazioni apparsi su CHF) è
la migliore, in un circuito in classe A con bassa corrente, per evitare
all'origine i picchi di commutazione ed ottenere quindi un alimentatore
silenzioso.
L'alimentazione del
filamento della 6H30 è in continua, sempre per ridurre al
massimo il ronzio.
La resistenza da 0,22 ohm in serie porta la tensione al filamento a 6,3
V (la 6H30 assorbe 0,9 A di filamento) e riduce il picco di corrente
all'accensione (di poco, in realtà).
La tensione di
polarizzazione non ha particolarità di sorta, ogni triodo
è tarato separatamente.
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Taratura
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Dopo aver completato
il montaggio, andate a farvi un giro, il giorno dopo ricontrollate
tutto a mente libera, prima di inserire le valvole alimentate il tutto,
verificate le tensioni e accertatevi che nulla fumi.
Accertatevi che i trimmer della polarizzazione siano ruotati in modo da
avere la massima tensione negativa sulle griglie: circa -10V.
Staccate
l'alimentazione, inserite la 5Y3 e rialimentate il tutto, verificate di
avere circa 125 V sul condensatore dopo l'induttanza di filtro.
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Staccate
l'alimentazione, scaricate gli elettrolitici con una resistenza da 10k
quindi inserite la 6H30, collegate un milliamperometro fra il capo
libero di un TU ed il positivo di un condensatore da 100 µF
dell'alimentazione (attenzione: il milliamperometro è a 110
- 120 Volts), alimentare il circuito: la corrente deve essere prossima
allo zero, regolare il trimmer del canale corrispondente fino a leggere
15 mA.
Spegnere, ripetere la procedura per l'altro canale.
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Lasciate l'amplificatore acceso per una mezz'ora,
quindi verificate i punti di lavoro.
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