Cassa per Basso
6x10 + TW



Questa cassa è frutto della realizzazione di Antonio Tucci su un mio progetto.

L'obiettivo era una cassa “rocchettara” in grado di reggere una potenza abbastanza elevata e di emettere un elevato volume sonoro.

Uno dei requisiti era che fosse una cassa chiusa, un altro che avesse una impedenza nominale dell'ordine dei 4 ohm o poco superiore.

Dopo aver analizzato pro e contro con Antonio e avere esaminato varie opzioni sia per il tipo che per il numero di altoparlanti in varie combinazioni possibili, la scelta, ispirata ai “frigoriferi” e “semifrigoriferi” Ampeg, si è orientata a una configurazione 6x10” con Tweeter.

Gli altoparlanti scelti sono Fane Sovereign 10-125.

La scelta del 6x è stata dettata da una serie di considerazioni, le più significative sono le seguenti:

Ottenere una superficie radiante elevata contenendo l'ingombro.

Ottenere una impedenza bassa ma superiore ai 4 ohm, in quanto la cassa deve essere abbinata a una testata che non accetta carichi inferiori a 4 ohm e trattandosi di una cassa da usare anche in spazi aperti per suonare rock sicuramente il Master non è mai basso.

È stata preferita la configurazione 6x10 al posto della 4x12 perché si desiderava un suono più aggressivo, per completezza si è adottato il tweeter.

Gli altoparlanti sono i Fane Sovereign 10-125, in Fig. 1,  perché con un Qts = 0,65 e un Vas = 50 l sono fra i pochi 10” adatti alla cassa chiusa; ormai nei listini delle maggiori case produttrici gli altoparlanti sono in maggior parte progettati per sistemi reflex, soprattutto i 10”.


Il tweeter è invece il Ciare CT382, in Fig. 2, un prodotto recente che ha impedenza nominale 6 ohm, perfetta per questa cassa.


Il crossover è semplicemente un passa alto sul Tweeter, i Woofers si tagliano da soli a circa 3 – 3,5 kHz, deve essere un filtro del terzo ordine in quanto la potenza globale è elevata e al Tweeter non devono arrivare segnali sotto i 3 kHz con livello significativo.
Quindi taglio a 3,3 kHz con il filtro di Fig. 3, dove C1 = 3,7 uF, L = 0,27 mH, C2 = 11,5 uF.


In Fig. 4 lo schizzo base della costruzione.


La cassa finale è decisamente “imponente”, in Fig. 5.


La realizzazione di Antonio è molto curata, sia dal punto di vista delle finiture, impeccabili, sia dal punto di vista della costruzione.

Internamente  la cassa è divisa in tre sezioni, di volume leggermente diverso; in tal modo si ottengono tre sezioni con frequenze di risonanza lievemente diverse e smorzamenti diversi.
Il risultato finale è un comportamento “medio” dal punto di vista acustico, ma i pannelli liberi hanno tutti dimensioni differenti quindi le frequenze di risonanza dei pannelli e delle onde stazionarie interne sono distribuite su uno spettro abbastanza ampio e non concentrate sui (pochi) modi propri di una cassa monovolume.
I modi propri di risonanza sono inoltre a frequenze più elevate e quindi più facilmente smorzabili.
Nelle Fig.  6, 7 e 8 alcuni particolari della costruzione della cassa.




Il risultato finale è testimoniato dal costruttore:

“Giovanni,
la cassa è stata terminata ed è stata anche collaudata. Suona bene. …......
Abbiamo solo qualche problema con l’amplificatore (Ashdown ABM 500 EVO III - 575 watt RMS su 4 ohm ... misurati ...meno).
Per le manifestazioni in piazza (piccole/medie piazze) non soddisfa pienamente le aspettative.
L’intento è di sostituirlo con una testata più potente......”

In effetti per suonare all'aperto senza collegarsi all'impianto PA (che probabilmente negli eventi per cui la cassa è stata progettata non c'è) l'ABM500 può non essere sufficiente, la cassa può reggere senza problemi una testata da 1000 W, facendo attenzione al clipping.



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