Cassa chiusa 15"+6"
Cassa per basso e contrabbasso
Questo
progetto nasce un po' per la necessità di dotare il contrabbasso
elettronico di una cassa adeguata sia per provare il risultato anche
con il basso dell'accoppiamento di un 15” in cassa chiusa con un
larga banda da 6” al posto del classico tweeter.
Caratteristiche di progetto
Un 15” da solo ha una risposta necessariamente limitata sopra i
1500 Hz, e la dispersione peggiora a frequenze nettamente inferiori, in
Fig. 1 la risposta in frequenza tipica di un 15”, curva rossa in
asse, curva grigia a 30°.

Fig. 1 risposta in frequenza tipica di un woofer 15"
Quindi si ritiene in genere opportuno estendere la risposta in gamma alta e spesso si fa con un Tweeter.
Ma per ottenere un risultato adeguato sia in estensione che in
dispersione è necessario un altoparlante che si possa incrociare
con il Woofer sotto i 1000 Hz, e nessun tweeter è adatto a
ciò: praticamente tutti i Tweeter hanno la risonanza fra 800 e
1500 Hz, e far riprodurre ad un altoparlante qualsiasi una frequenza
inferiore alla risonanza e per di più con una certa potenza
significa destinarlo ad una morte prematura.
So che ci sono molte casse che accoppiano un Tweeter ad un 15”,
ma a mio parere non è una buona soluzione in quanto il Tweeter
deve essere tagliato almeno a 2000 Hz, e a 2000 Hz qualsiasi 15”
non ha una risposta accettabile sia in termini di livello che
soprattutto di dispersione.
Sui Tweeter piezoelettrici non serve spendere parole, a mio parere sono
adatti al massimo a riprodurre le frequenze ben oltre i 5000 Hz, anche
per problemi di qualità.
Un incrocio ottimale con un 15” si ottiene a mio parere con un
5” o un 6”, e deve essere a frequenza bassa, attorno ai 500
Hz, dove la dispersione di entrambi è simile e quindi la resa
è uniforme a qualsiasi angolazione rispetto all'altoparlante.
Un 6” adatto a questo uso deve avere una ottima tenuta in potenza
e una buona estensione in alto, ma in una cassa per basso o
contrabbasso 10 kHz è una estensione ampiamente sufficiente:
avendo già utilizzato il Ciare PW160 in altra occasione,
accoppiato ad un Eminence 12”, la scelta è stata
automatica.
In Fig. 2 il PW160 e le specifiche tecniche: un altoparlante di ottima
fattura, con un magnete potente (e decisamente ben dimensionato) e una
eccellente risposta fino a 10 kHz.

Fig. 2 caratteristiche del PM160 (dal catalogo Ciare)
In questo progetto ho scelto prima l'altoparlante per la gamma alta, poi il Woofer.
Con altoparlanti con queste caratteristiche non serve un crossover
complesso, data la robustezza del PM160 un filtro a 6 dB/ottava
(elettrico) è più che sufficiente, anche perché il
“midrange” è in box chiuso di piccole dimensioni,
che alza la frequenza limite inferiore, quindi la risposta acustica
risultante si avvicina ai 12 dB/ottava sotto i 300 Hz.
Quindi è sufficiente un induttore da 3 mH in serie al woofer e un condensatore da 50 μF in serie al midrange.
Caricamento del Woofer
Avendo deciso di privilegiare la nitidezza della risposta a scapito di
qualsiasi altra considerazione, dimensioni comprese, ho deciso per la
cassa chiusa.
Oggi nei cataloghi dei costruttori sono rimasti pochi altoparlanti
adatti alla cassa chiusa, la maggior parte dei prodotti è adatta
a casse reflex.
Dopo varie ricerche sono approdato al Fane Sovereign 15400LF, in Fig. 3 (la risposta in frequenza è in Fig. 1).

Fig. 3 il woofer Fane Sovereign 15400LF
Come
si vede un altoparlante dal magnete non molto grande: per un
altoparlante adatto alla cassa chiusa il Qts non deve essere basso,
quindi il magnete non deve essere enorme, ciò riduce sia il
costo che il peso.
Il Sovereign 15400LF esibisce un Qts pari a 0,57 con un Vas di circa
210 dm3 e, caratteristica importante, una Xmax di 4,6 mm, un valore di
tutto rispetto per un 15”, che associato ad una potenza nominale
di 400 W (A.E.S.) permette di sonorizzare … uno stadio.
Cassa chiusa quindi: la simulazione con BASS-PC, ponendo un Qtc = 0,8
come obiettivo; 0,8 è un valore ottimale a mio parere per
coniugare nitidezza ed estensione.
In Fig. 4 il risultato della simulazione e in Fig. 5 la risposta in frequenza calcolata, con assorbente acustico.

Fig. 4 simulazione con BASS-PC: caratteristiche e dimensioni

Fig. 5 simulazione: risposta, escursione, MIL e MOL
BAS-PC
simula cassa e risposta con assorbente nelle condizioni di
“riempimento critico”, cioè il massimo possibile
prima che l'effetto dell'assorbente si inverta per eccessiva
densità.
Ora le simulazioni sono appunto simulazioni, e definire esattamente
cosa sia il “riempimento critico” per un assorbente
acustico qualsiasi è praticamente impossibile, d'altra parte
BASS-PC mostra le due soluzioni estreme: cassa vuota e riempimento
critico, sta poi al progetto definire esattamente quale volume
utilizzare e quanto assorbente e di quale natura.
Io ho optato per un volume netto di circa 92 dm3, riempito quasi totalmente di lana acrilica non pressata.
Costruzione
Per contenere il peso ho deciso di usare multistrato di pioppo da 15 mm
di spessore, irrobustendo la struttura con traverse su tutti i pannelli
(soluzione adottata ad esempio da Fearful).
In Fig. 6 il risultato del calcolo delle dimensioni, ho costruito un
foglio di calcolo che calcola anche le dimensioni delle tavole da
tagliare.

Fig. 6 calcolo delle dimensioni
Il
volume netto risultante di 99 dm3 contiene anche il box del PM160, che
è di circa 4 dm3 netti (volume interno), e il volume delle
traverse di rinforzo.
In Fig. 7 la cassa in costruzione, si vede la struttura delle centine
di rinforzo, il box del midrange e la catena che unisce il pannello
posteriore al box, che irrigidisce tutta la struttura interna.

Fig. 7 la cassa in costruzione, con il box del midrange e le centine sui pannelli laterali
La
finitura è con gli spigoli arrotondati (fresa a taglio circolare
con diametro 24 mm), verniciatura con vernice trasparente, vetrificante
da pavimenti, estremamente robusta (5 mani), e le griglie di protezione
degli altoparlanti, in Fig. 8.

Fig. 8 la cassa finita
È
ovviamente dotata di maniglie ed è montata su ruote per ovvi
motivi sia di ingombro che di peso, nonostanmte tutto non è
leggerissima (non l'ho pesata, per lo spostamento il problema è
più l'ingombro che il peso); le due ruote anteriori hanno il
freno.
Crossover
Il progetto iniziale prevedeva un semplice crossover con filtri del
primo ordine a 500 Hz, dopo qualche prova a potenza sostenuta ho deciso
che sarebbe stato meglio non sollecitare il midrange con frequenze
basse, che tenendo conto della bassa pendenza del filtro e del picco di
impedenza dovuto alla risonanza arrivano al mid a livello eccessivo.
D'altra parte la dispersione del Woofer fino a 700 – 800 Hz è ottima,
quindi ho modificato la configurazione con frequenza di transizione a
550 Hz, un passa basso del I ordine e un passa alto del III ordine,
come da schema di Fig. 9.

Fig. 9 il crossover
I
condensatori sono elettrolitici da 250 V montati in "antiserie",
mettendo in parallelo varie coppie fino a raggiungere la capacità
richiesta, con in parallelo un MKT da 0,5 o 1 μF.
Gli induttori sono tratti dal catalogo Ciare, il 2,2 mH su nucleo per
ridurre la resistenza, il 1,74 mH ricavato da una 2,2 in aria togliendo
33 spire per arrivare a 1,74.
Accoppiare
filtri di ordine diverso richiede di controllare l'impedenza risultante
attorno alla frequenza di transizione, perché è facile raggiungere
minimi troppo al di sotto dell'impedenza nominale.
In Fig.10 la curva di impedenza, è ricavata con il woofer collegato ma
non montato in cassa, ma ciò non influisce sull'impedenza all'incrocio,
che è di tutta sicurezza.

Fig. 10 l'impedenza
In Fig. 11 la fase (vale quanto detto per l'impedenza), in zona di incrocio è di tutto riposo.

Fig. 11 la fase
É
anche montato un commutatore che esclude il midrange, in questo caso
viene escluso tutto il filtro crossover e il Woofer è collegato
direttamente allo speak-on Neutrik di ingresso: può essere utile per il
Contrabbasso in quanto ha ovviamente un suono meno brillante.
Conclusioni
La cassa ha un carattere completamente diverso dalla
“piccoletta” reflex 10”, il suono è molto
pieno e profondo, il livello apparente è simile ma anche con
potenza inferiore riesce a mettermi in vibrazione i mobili della
stanza, cosa che il 10” non riesce comunque a fare.
Ciò significa che l'energia acustica emessa è veramente molta ma concentrata a frequenza più bassa.
Si deve anche tener presente che la resa di una cassa reflex in una
stanza di piccole dimensioni è totalmente diversa da quella di
una cassa chiusa.
Il midrange svolge molto bene il suo compito, nonostante la
profondità e pienezza dei bassi il suono è decisamente
aperto, più che quello del 10” senza tweeter.
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